Pianificazione del volo

le varianti nel Mission Planning per l'aerofotogrammetria

Pianificazione del volo

Pianificazione del volo 1024 576 Luca Tafuro

Fare Aerofotogrammetria di prossimità, con Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (i Droni), comporta dover valutare e definire alcune scelte prima ancora di alzarsi in volo.
Molte impostazioni, influiscono principalmente sull’accuratezza delle misure, altre sui tempi delle operazioni in campagna e di post processing, altre ancora sui costi del rilievo stesso.
Abbiamo già parlato della scala di rappresentazioni degli elaborati, essenziale per la definizione del Ground Sample Distance e dell’accuratezza del rilievo.
Oggi invece, vorrei discutere della programmazione della missione, limitatamente alle sue varianti in funzione dell’oggetto del rilievo e della morfologia dell’area.

Con la fotogrammetria digitale, si riesce a determinare la posizione nello spazio di un punto, se e soltanto se questo viene inquadrato da due o più immagini acquisite in posizioni diverse.
Questo significa, non solo che le immagini devono essere scattate da differenti punti di presa, ma che in parte le inquadrature devono sovrapporsi.
Per assicurare un accuratezza omogenea, si deve fare in modo che, tutta la superficie da rilevare, sia sufficientemente ripresa dal set fotografico e che ogni singolo punto a terra sia inquadrato da un minimo di 5 immagini. Un numero maggiore di sovrapposizione garantisce una ridondanza di misure ed una maggiore accuratezza.
Il modo migliore per ottenere una sovrapposizione costante, sia frontale che laterale, è quello di progettare una campagna aerofotogrammetrica dove, tutte le immagini acquisite, siano disposte formando una griglia regolare.
Per garantire tale requisito, occorre preventivamente eseguire una pianificazione della missione di volo, che, trasmessa alla centralina di controllo del drone, consentirà di eseguire un volo a strisciate perfettamente parallele, scattando foto ad intervalli prestabiliti.
La distanza tra le strisciate e l’intervallo di scatto assicureranno la corretta sovrapposizione delle immagini in entrambe le direzioni.

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Chiaramente, non esiste una regola fissa sul come il drone debba volare, per garantire la sovrapposizione minima (frontale e laterale).
Inoltre, le informazioni di volo da trasmettere al drone, varieranno notevolmente in funzione della morfologia del terreno e delle caratteristiche dell’oggetto di rilievo.
Cercando di standardizzare, in via del tutto teorica, possiamo distinguere quattro casi principali:

REGOLARE 75% / 60%
la missione prevede una sovrapposizione frontale del 75% ed una laterale del 60%. Questo tipo di programmazione può andar bene per la maggior parte dei casi, dove la superficie del terreno è chiaramente visibile e non esistono ostacoli particolari.
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MAGGIORATA 85% / 70%
la missione prevede una sovrapposizione frontale del 85% ed una laterale del 70%. Questo tipo di programmazione viene utilizzata nei casi in cui nell’area vi sia la presenza di ostacoli alti, vegetazione o alberi.
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INCROCIATA – CROSS
la missione prevede l’esecuzione di strisciate incrociate e camera inclinata di circa 30°. Questo tipo di programmazione viene utilizzata nei casi in cui l’area sia particolarmente interessata da presenza di edifici, attrezzature o impianti industriali. Questa tecnica consente anche di acquisire un modesto dato di rilievo anche delle facciate verticali.
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NASTRO – CORRIDOR
la missione prevede l’esecuzione di almeno tre strisciate parallele che seguono un area oggetto di rilievo del tipo a nastro o cintura. Questo tipo di programmazione viene utilizzata nei casi in cui l’area presenti una forma particolarmente estesa in lunghezza tipo canali, trade, fiumi, ferrovie, ecc.
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Le pianificazioni della missione appena descritte, possono essere considerate quelle maggiormente utilizzate nella programmazione dei rilievi aerofotogrammetrici, in funzione della morfologia e delle caratteristiche dell’area.
Ne esistono poi numerose altre, che si addicono alle specificità dell’oggetto di rilievo, mentre in alcuni casi devono essere totalmente reinventate in loco.
Pareti verticali e pseudo verticali o manufatti a torre, richiedono una specifica missione di volo.
Esigenze che impongono la riduzione del numero di foto, o la diminuzione della sovrapposizione, richiedono opportune personalizzazioni. congiuntamente ad una particolare collocazione dei target terrestri (Ground Control Points).

Questo è un esempio, dove le “classiche” missioni di volo non sarebbero state sufficienti a garantire un risultato conforme al capitolato richiesto dalla stazione appaltante.
Per rispettarli, abbiamo dovuto impostare due distinti voli con differente comportamento del drone e differente impostazione della camera.
– primo volo: camera in posizione nadirale verso il basso, strisciate parallele, quota decrescente e distanza dal terreno uniforme, volo drone frontale
– secondo volo: camera orizzontale rivolta verso la parete, strisciate parallele, quota decrescente e distanza dalla parete uniforme, volo drone laterale

Soltanto in questo modo è stato possibile ricostruire il costone in maniera completa e con un’accuratezza uniforme su tutta la superficie.

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